La crisi continua a colpire il settore tech, i licenziamenti di massa sembrano non fermarsi, ecco quali sono i motivi.
Le grandi compagnie del settore tech nel 2022 hanno licenziato oltre 270 mila lavoratori tra nuove strategie, ridimensionamenti e tagli al personale, questo trend sembra continuare anche nel 2023. Ma quali sono i motivi di questa crisi senza fine?
Sembrava impossibile che i giganti dell’informatica potessero essere colpite dalla crisi, eppure già durante il 2022 (e il trend continua anche in questo inizio 2023) colossi come Amazon, Facebook, Apple, Microsoft solo per citarne alcune, stanno vivendo un periodo di crisi che non sembra arrestarsi e sta causando enormi tagli al personale.
La causa deve essere ricercata analizzando gli ultimi due anni di pandemia, dove a causa di restrizioni e chiusure imposte dalle autorità sanitarie, ha fatto si che la richiesta di servizi digitali aumentasse significativamente per proseguire le attività lavorative e mantenere le relazioni sociali a distanza.
L’offerta di servizi per l’e-commerce, streaming e comunicazioni online, hanno avuto un boom esponenziale con l’effetto di una crescita media delle quotazioni in borsa pari all’86%, invogliando così le aziende coinvolte ad assumere in maniera significativa personale per soddisfare la crescente domanda di servizi richiesti.
Ma di chi è la colpa di questa crisi senza fine?
Il motivo per cui le compagnie tech hanno iniziato lo sfoltimento di massa del personale è da ricercarsi innanzitutto dalla paura di una probabile recessione, un aumento notevole dei tassi d’interesse per cercare di fermare l’aumento dell’inflazione e un effettivo rallentamento della crescita. Ma tutto questo sembra poco credibile anche perché la sola Microsoft ha dichiarato di voler investire 10 miliardi di dollari in OpenAI (creatrice di ChatGPT) in contemporanea all’annuncio del licenziamento di circa 10 mila lavoratori.
Ma la domanda che sorge spontanea è: potrebbe esserci anche una correlazione tra questo enorme numero di persone licenziate e l’avanzare inarrestabile di ChatGPT e delle altre realtà che sfruttano l’intelligenza artificiale?
Probabilmente in questi ultimi anni le grandi compagnie tech si sono espanse in maniera esagerata e troppo repentinamente rispetto agli effettivi costi attuali del mercato lavorativo, inoltre il ricorrere sempre più spesso a tecnologie che sfruttano l’AI e l’automazione stanno creando un mondo sempre più rapido e abile a risparmiare tempo e a economizzare denaro, ma con queste tecnologie è possibile sostituire le persone?
È decisamente plausibile che la causa sia da ricercare in un mix di entrambe le cose, le compagnie tech non hanno indicato come causa diretta dell’enorme quantità di licenziamenti l’AI e l’automazione delle macchine, ma visto la funzione dei lavoratori interessati e l’abilità di leggere tra le righe, appare ragionevole ipotizzare che l’intelligenza artificiale e i macchinari ad essa collegati non siano proprio così esenti da colpe.