Raoul Bova ed un pensiero doloroso, ricorrente. Il ricordo di una persona cara e del periodo successivo a quella perdita. Nel momento in cui in tanti attendono il suo esordio nella serie di Don Matteo, il grande attore romano si abbandona al ricordo. Di chi?
Ha ancora per qualche mese 50 anni, ne compirà infatti 51 il prossimo 14 agosto e ben trenta di carriera alle spalle, ma forse mai, come in questo periodo, ha visto attorno a sé tanta attesa. Mancano davvero pochi giorni al suo esordio nel ruolo di Don Massimo all’interno della storica fiction Rai, Don Matteo.
Sarà dunque lui a prendere il posto, definitivamente, del sacerdote più amato della televisione italiana? Un ruolo ed un compito importanti, che segnano quasi un passaggio epocale. L’attore romano è tranquillo ed in un momento di relax ha parlato del suo ruolo in Don Matteo ed ha confessato un dolore indimenticabile. Quale?
Raoul Bova in questi giorni si sta godendo una meritata pausa dai numerosi impegni di lavoro. E’ insieme ai suoi figli e nel frattempo ha rilasciato un’interessante intervista a Vanity Fair dove ha raccontato, e confessato, molto di sé. L’attore romano non poteva non parlare della sua esperienza nel ruolo di Don Massimo in Don Matteo 13.
Lui lo descrive così il suo personaggio: “Don Massimo è un prete di strada, uno che come missione ha quella di trasmettere dei valori. All’inizio non è amato dai parrocchiani, e se ne lamenta con Don Matteo“. E da lì parte il difficile percorso che ha come fine ultimo quello di guadagnarsi la fiducia dei fedeli. Durante l’intervista poi l’attore romano si abbandona ad una confessione dolorosa.
Il periodo più difficile della sua vita è coinciso con le perdite più dolorose e con l’arrivo della pandemia. Tra il 2018 ed il 2019 l’attore romano ha perso prima il papà e poi la mamma. “Con la perdita di mia mamma ho barcollato, mi sono sentito solo sulla Terra, anche se soli non siamo mai e loro ci restano sempre nel cuore“. Come è riuscito Raoul Bova a superare quel momento così doloroso e difficile?
In quel momento la forte spiritualità, sempre presente nell’animo dell’attore romano, lo ha spinto ancora di più verso coloro che avevano bisogno di aiuto. Così durante il periodo pandemico Raoul Bova è diventato volontario effettivo della Croce Rossa.
Stare vicino alle persone che in quel momento avevano bisogno di un sostegno, anche effettuando personalmente le consegne a domicilio a malati ed anziani, ha permesso all’attore romano di superare quel periodo così buio. Il fare, l’agire in favore degli altri lo ha fatto sentire meglio ed oggi ne può parlare con estrema serenità.
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