Funghi, che passione. Tanti amano mangiarli, ma sono altrettanti quelli che amano raccoglierli durante delle belle passeggiate in estate o in autunno. Come distinguere, però, quelli commestibili da quelli velenosi?
Una bella passeggiata in montagna, in estate o in autunno, è una passione di tanti. E mentre si passeggia si può dare soddisfazione ad un’altra grande passione, quella per i funghi. Raccoglierli qua e là, tra un sentiero ed un altro, può rendere particolarmente gustosa una passeggiata.
L’aria di montagna che solletica il nostro appetito e un cestino pieno di questi meravigliosi prodotti del nostro sottobosco, possono essere il gustoso preludio per un pasto indimenticabile. Attenzione, però, la raccolta di funghi non è semplice passatempo, non è come cogliere la frutta dagli alberi.
Per la raccolta di funghi è indispensabile una profonda conoscenza, poiché è in gioco la nostra vita e quella dei nostri cari. Vi sono funghi commestibili e quelli che sono velenosi e letali, sbagliarsi potrebbe significare morire. Ed allora come si individuano quelli commestibili dai velenosi?
Innanzitutto: Non tutti possono raccoglierli. La raccolta dei funghi è regolamentata da specifiche autorità ed è necessario possedere un tesserino che attesti la specifica competenza in materia, sia per evitare che vengano raccolti quelli appartenenti a specie nocive alla salute dell’uomo, sia per non creare squilibri all’interno dell’ecosistema che ospita i funghi stessi.
Occorre poi sgomberare il campo da alcune false, e pericolose, credenze popolari riguardanti il loro riconoscimento.
E’ falso, ad esempio, ritenere che l’annerimento del cucchiaio d’argento o dell’aglio al momento della cottura del fungo sia il segno evidente della sua tossicità. Ve ne sono di letali infatti che non hanno alcuna reazione simile.
E’ falso ritenere che il fungo che viene mangiato dagli animali sia commestibile, poiché è noto che gli animali hanno un organismo differente da quello umano. Quello che non è tossico per loro può esserlo per l’uomo e viceversa.
E’ falso pensare che il fungo con colori vivaci sia sempre velenoso, così come l’odore non può ritenersi una caratteristica indicativa della velenosità.
E’ falso pensare che il fungo completamente bianco e di odore gradevole sia sempre commestibile. Esempio classico quello della l’Amanita primaverile che è uno dei funghi più velenosi e sicuramente mortale.
L’unico metodo corretto per conoscere i funghi commestibili da quelli velenosi è: conoscerli. E’ necessario conoscere le diverse specie, ne bastano soltanto alcune e cercare poi sempre quelle. Occorre necessariamente conoscere anche quelle che possono risultare mortali.
Il fungo è solitamente chiamato la carne del povero perché è un alimento quasi completo. Ma per raccoglierlo occorre massima prudenza ed un’approfondita conoscenza.
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