Marcell Jacobs è entrato di diritto nella leggenda dello sport italiano ed olimpico dopo le due medaglie d’oro conquistate nell’ultima Olimpiade di Tokio. Quel fascio di muscoli che terminano con un cranio rasato è stata l’immagine più cliccata degli ultimi anni. Sapete che c’è stato un periodo nella sua vita in cui ha avuto i capelli? Non ci credete? Ed invece è proprio così.
Nell’incredibile estate sportiva appena passata, il nome di Lamont Marcell Jacobs è senza dubbio quello che risplende di più. Nell’infinita sequenza di vittorie azzurre inanellate durante la bella stagione, quella di Jacobs è la più ricca di fascino e di storia.
Infatti ogniqualvolta ci si approssima alle Olimpiadi la gara più attesa, quella che riveste da sempre il maggior interesse è quella dei 100 metri piani. La velocità dell’uomo, la sua sfida e la lotta contro il tempo, anni ed anni di allenamenti e sacrifici che vengono bruciati in meno di 10 secondi, rende tutto straordinariamente affascinante.
E’ il fascino terribile, meraviglioso e crudele dei 100 metri piani. L’Italia non ha mai avuto, nella sua storia, un grandissimo centometrista, ovvero colui che rappresenta l’essenza pura della velocità. Ne abbiamo avuti due di straordinari velocisti, Livio Berruti e Pietro Mennea, entrambi medaglie d’oro olimpiche, ma entrambi duecentisti.
Anche per questo l’impresa di Jacobs a Tokyo assume una valenza particolare ed unica. Una gioia, quella del velocista italiano, da strapparsi i capelli, se soltanto li avesse avuti. Ma un tempo li ha avuti veramente i capelli Marcell Jacobs e sembra davvero un’altra persona.
Marcell Jacobs a Tokyo ha toccato il vertice della felicità. Unica, irripetibile, indescrivibile. In quei momenti ritorna tutto in mente, la vita scorre davanti agli occhi in un attimo e fa rivedere i momenti felici e problematici che si sono vissuti. La vita di Jacobs non è stata certo facile.
Cresciuto dalla madre dopo che il padre lo ha abbandonato, Marcell Jacobs teme di ripercorrere quella strada sbagliata con il suo primo figlio, che ha avuto quando era giovanissimo: “Non vorrei essere stronzo come è stato mio padre, ma alla fine sostanzialmente sto facendo più o meno quello che ha fatto lui.”
“Rispetto a Anthony e Megan, i bimbi che ho avuto da Nicole, con Jeremy non ho un legame forte perché non ci ho mai vissuto. Quando vado a Desenzano lo vedo, ma non sono un padre presente.” Una saga familiare dove l’abbandono dei figli è sempre stata la triste norma non scritta, ma pervicacemente perseguita.
Vi è stato, però, un tempo in cui il giovane Marcell ha avuto molti meno pensieri e molti più capelli…
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E c’è stato anche il periodo in cui il giovane Marcell Jacobs non ha conosciuto il successo. Quello dei sacrifici iniziali, della voglia di mollare quando i risultati non sono stati soddisfacenti. In più il pensiero di andare dal barbiere per tagliare quei capelli ricci ricci, fitti fitti che hanno procurato non pochi fastidi durante gli allenamenti e le gare.
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Capelli che lo fanno apparire, oggi, completamente diverso. Ma, forse, tutto parte da un profondo cambiamento interno. Una maturazione interiore che ha portato anche ad un cambiamento esteriore. Quei ricci hanno lasciato il posto ad una pelata che ha conquistato l’oro olimpico dei 100 metri piani e della staffetta 4 x 100. La sua storia è già diventata leggenda.
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