Raffaella Carrà è venuta a mancare il 5 luglio scorso. Ad un mese e mezzo dalla sua scomparsa scopriamo perché la grande artista ha voluto tenere nascosta la sua malattia.
Era il 5 luglio. Era una splendida giornata di sole, di un sole che riscalda e ricarica di nuova energia per affrontare al meglio un’altra giornata. Poi la notizia che non ti aspetti, che non avresti voluto ascoltare alla radio o alla televisione o leggere su un quotidiano o sullo smartphone.
E’ morta Raffaella Carrà. In un attimo passano davanti agli occhi istanti di una vita, un arco temporale che abbraccia decenni e con Raffaella Carrà presente in tanti di questi istanti. Lei c’era sempre e proprio per questo era, per milioni di persone, una di famiglia.
La grande artista bolognese era la rappresentazione più evidente di quella che un grande massmediologo, Marshall McLuhan, definiva “parentela mediatica”.
Ma perchè la grandissima artista ha scelto di viversi la malattia nel silenzio? Finalmente svelata la verità.
Che cos’è esattamente la parentela mediatica? Si potrebbe definire come il grado di parentela e di profonda amicizia che s’instaura quasi naturalmente tra il pubblico a casa ed il protagonista televisivo. Una presenza costante, gradevole e gradita, che fa sorgere questo sentimento di profonda empatia.
Per questo l’improvvisa scomparsa di Raffaella Carrà ha fatto tanto male, a tanti. Si è perso un volto che era parte della nostra vita, della nostra quotidianità. Un volto rassicurante, sempre sorridente, che ci permetteva di dimenticare, anche se solo per qualche istante, i problemi e le difficoltà della vita.
Se ne è andata i silenzio, senza fare “Rumore”, come recitava una sua famosissima canzone, a causa di una terribile malattia che aveva voluto tenere segreta.
Una malattia terribile e devastante che l’ha consumata in pochi mesi. Fino alla fine la grande artista ha mantenuto quella forza, quella lucidità che le ha fatto decidere di tenere nascosta a tutti la gravità della sua malattia. Ha voluto così perché voleva che quel pubblico che l’ha amata, seguita appassionatamente per decenni la ricordasse come quando la videro la prima volta.
Voleva che tutti la ricordassero come colei che per quarant’anni era stata capace di regalare scariche di adrenalina pura e di sensualità. Voleva che tutti la ricordassero con quello splendido sorriso sotto il suo iconico caschetto biondo. Quel pubblico di milioni di persone, sparse in vari continenti, meritava di ricordare la Raffaella Carrà più bella, sorridente e rassicurante.
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Sono passate già alcune settimane da quel triste 5 l uglio, eppure non passa giorno che qualcuno non la ricordi, non la citi per un qualsivoglia motivo. Raffaella Carrà non è stata soltanto la showgirl numero 1 della nostra televisione, è stata, anche e soprattutto, una di noi. Per questo il suo ricordo resterà indelebile.
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