Il coreografo Giuliano Peparini ha aperto il suo cuore raccontando alcuni momenti molto difficili del suo passato: le sue parole fanno riflettere.
Ballerino di immenso talento e di grande professionalità, Giuliano Peparini è ormai entrato ufficilamente nei nostri cuori. Il grande pubblico l’ha conosciuto alcuni anni fa, quando ha iniziato a lavorare ad Amici di Maria De Filippi come direttore artistico del serale. Le sue coreografie e le sue scenografie sono sublimi e tolgono sempre il fiato: spesso a guardarle si finisce infatti a provare fortissime emozioni.
La sua fortunata carriera ha preso il via quando Giuliano era ancora giovanissimo: a 24 anni, infatti, è diventato primo ballerino del Ballet National de Marseille e da allora ha collezionato soltanto successi. Se la sua carriera è sempre stata brillante, nel corso della sua vita privata, il coreografo ha affrontato dei momenti molto difficili dovuti agli insulti e alle violenze che riceveva dai coetanei. Ne ha parlato lui stesso nel corso di un’intensa intervista: vediamo insieme cosa ha voluto raccontare di quel periodo.
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Violenza nel passato di Giuliano Peparini: “Le prendevo sempre”
Il coreografo Giuliano Peparini gode oggi di tantissima fama nel suo ambiente: in passato però, ha dovuto affrontare immense difficoltà. In un’intervista rilasciata per Chi, il famoso ballerino ha ripercorso i momenti della sua infanzia e adolescenza, quando lui studiava danza e gli altri lo prendevano in giro. “Ho vissuto malissimo la mia infanzia” ha confessato infatti Giuliano, che ha iniziato a studiare fin da bambino. “Ballare era un tabù, oggi pure, ma allora se lo facevi eri proprio una femmina.”
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Il ballerino ricorda ancora oggi, dopo molti anni, tutto il dolore che ha provato in quei terribili momenti. “Finchè ho potuto l’ho tenuto nascosto, mi sono sempre sentito una formica dentro quel quartiere.” Giuliano ha anche ammesso di essere stato vittima di violenza fisica: “Ero il punchball della situazione, le prendevo sempre, sistematicamente“. A soli 16 anni decise infine di lasciare l’Italia, per perfezionare la sua tecnica ma anche per allontanarsi da questa sofferenza: “Lasciare l’Italia è stato il modo per tornare a respirare“.
L.M.