L’amatissimo comico pugliese Checco Zalone ha raccontato un retroscena inedito sui suoi esordi come attore: siete curiosi di sapere che cosa gli accadde?
Luca Medici è uno degli attori italiani di maggior successo di sempre. Nel 2004 ha inizio la sua carriera, quando esordisce come conduttore di un concorso di bellezza in Puglia. Da qui approda insieme al collega Gennaro Nunziante su Telenorba e crea il personaggio che lo ha reso famoso: Checco Zalone. Inizialmente è un cantante neomelodico pugliese, ignorante e canterino, col quale raggiunge il palco di Zelig. Nel 2009 esce il suo primo film, Cado dalle nubi, diretto da Nunziante. Il film ebbe un buon successo, tanto da convincere Checco a girarne un secondo.
È così che nel 2011 esce il secondo film, Che bella giornata che nel primo giorno di programmazione raccolse oltre 2 milioni di euro. Il 2013 è di nuovo sul grande schermo con Sole a catinelle, che supera il suo record di incasso precedente, vincendo il Biglietto d’oro come Film più visto in quell’anno. Tre anni dopo è il turno di Quo vado?, nel quale racconta l’italiano medio all’estero e il tanto desiderato posto fisso. Il film è campione di incassi e vince molto candidature ai David di Donatello, Nastri d’Argento e Ciak d’oro. L’ultima opera di Checco è Tolo Tolo, uscito nel 2020 che lo vede nelle doppie vesti di attore e regista. In un’intervista a Vanity Fair Checco, ha raccontato un divertente retroscena sui suoi esordi: scopriamo cosa accadde.
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Durante un’intervista a Vanity Fair, Checco Zalone ha parlato dell’incontro che gli ha cambiato la vita: quello con lo storico produttore Pietro Valsecchi. “Io non sapevo chi fosse. Al telefono capisco soltanto due parole: Cortina e Aereo“, spiega Checco. “Chiamo Gennaro Nunziante e gli dico che mi ha cercato un certo Valsecchi“. Zalone a quel punto afferma che dall’altro capo del telefonò sentì dei gorgoglii come se stessero esultando.
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“Così in pochi giorni tiriamo giù il canovaccio di Cado dalle nubi. A Cortina andai“, continua a raccontare Checco. “Pietro versava vino e grattugiava tartufo, che detesto, come fossero coriandoli o soldi del Monopoli”, aggiunge dopo. “Feci finta di niente, stetti male, vomitai fino all’alba e tenni duro. Il resto è una lunga storia“, conclude infine. Un incontro che, quindi, nonostante le difficoltà dovute al cibo, fu decisivo per la sua carriera.
e.f.
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