Whatsapp è un’applicazione che utilizziamo tutti, ma che ci regala sempre nuove curiosità. C’è una cosa che pochi sapevano e che ha sconvolto il web.
Andiamo con ordine però. L’app informatica di messaggistica istantanea è stata creata nel 2009. Il 19 febbraio del 2014 è stata acquistata dal gruppo Facebook Inc. Con questa gli utenti possono scambiarsi messaggi di testo, immagini, file multimediali come audio e video oltre a informazioni sulla posizione e documenti. Inoltre dal settembre 2017 la piattaforma ha aperto anche dei servizi per le aziende.
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Inizialmente l’azienda si trovava a Mountain View in California, oggi si trova sempre nel medesimo Stato ma a Menlo Park. La sede di riferimento per il mercato europeo invece è in Irlanda a Dublino e si chiama WhatsApp Ireland Limited. Questa app la dobbiamo a Jan Koum di Kiev e Brian Acton che erano stati impiegati di Yahoo!. Dopo aver terminato il loro incarico si trasferirono in Sud America per un periodo di riposo, pronti a fare domanda a Facebook furono respinti e si misero in proprio. E ora andiamo sulla curiosità del giorno.
WhatsApp, lo sapevate?
Sono diverse le curiosità legate a WhatsApp, ma ce n’è una che nessuno sapeva e che diventa a questo punto davvero molto interessante. Tra i punti negativi dell’app infatti c’è un forte consumo dei dati anche se in questo periodo storico sono tantissimi gli operatori che offrono a prezzi irrisori piani con giga illimitati. Nonostante questo c’è un modo che ci permette di risparmiare sia dati che spazio sul nostro smartphone, ma la maggior parte della gente questo non lo sa.
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Se ci viene inviata una foto o un video su WhatsApp questo verrà scaricato automaticamente ed entrerà nella nostra galleria prendendovi residenza. Possiamo però impedire ciò e mettere l’obbligo di scaricare il tutto tramite consenso. A quel punto ogni cosa che ci verrà inviata passerà prima sotto il nostro controllo. Potremo così evitare di scaricare video e foto di gruppi dove siamo stati inseriti a forza dai nostri amici e dove ci dispiace far vedere il nostro addio o magari da qualcuno che manda solo cose a noi non interessanti.