È stata molto interessante la chiacchierata con Lorenzo Lombardi Dallamano che ci ha introdotto il suo nuovo libro “E se Mandzukic e Nainggolan…” con sottotitolo “un thriller a esagoni bianchi e pentagoni neri” edito da Santelli Editore.
Ecco quello che ci ha raccontato: “Il calcio è solo una delle componenti, ma non la principale, anzi, da lo start ma poi resta assolutamente sullo sfondo. E’ un thriller in puro stile hard-boiled, ma che devia dal percorso classico del genere, in quanto contiene elementi di modernità che lo collocano perfettamente ai giorni nostri, descrivendo un realtà che conosciamo bene, sia nella positività sia nel dramma che spesso e volentieri apprendiamo essere reale da notizie e telegiornali. La struttura a count-down e il ritmo narrativo in accelerazione fanno sì che sia impossibile smettere di leggere. E poi c’è l’happy ending, anzi no, anzi boh”.
Quando gli chiediamo il perché della scelta di Daniele Adani tra i protagonisti, confessa: “Mi piace molto come professionista, ogni sua telecronaca è uno spettacolo, però è davvero difficile reperire notizie sulla sua vita privata, mi sono quindi permesso di costruirne una. Peraltro dai feedback che sto ricevendo mi rendo conto che la versione che ne ho dato lo rende amatissimo, soprattutto dal genere femminile”.
Poi continua: “Ci sono momenti di respiro, assolutamente necessari per non distruggere il sistema nervoso del lettore; alcuni sono di puro divertimento, e mi dicono che si ride molto, altri introspettivi, e poi mi piaceva inserire un fluire di sentimenti puri, che servisse a spiegare come la rapita potesse affrontare il dramma, e l’idea del racconto di come i due fidanzati si fossero conosciuti mi sembrava perfetto. E’ un momento molto tenero, e vi posso confidare che è autobiografico. Altro momento di respiro è una scena di sesso che una lettrice ha definito ‘epocale’, ma non vi dico altro”.
In conclusione: “Nel genere hard-boiled il fastidio è sempre dietro l’angolo, è e deve essere una componente della lettura. Però è una battuta, basata su quello che abbiamo letto sui giornali, fatta peraltro durante un dialogo tra due uomini di calcio veri, tridimensionali, dai quali ho una stima infinita. Ho provato ad immaginare dialoghi tra loro, che sono ovviamente frutto della mia fantasia, e rileggendoli li ho trovati estremamente credibili. E’ un po’ quando due amici di fazioni sportive opposte si prendono in giro tramite sfottò sulle rispettive squadre, non devono esserci filtri”.