Lodo Guenzi, cantante del gruppo Lo Stato Sociale ed ex giudice di X-Factor, ha svelato un dettaglio molto curioso sul suo passato: scopriamo di cosa si tratta.
Lodo Guenzi è un cantante apprezzatissimo dai fan, specialmente i più giovani. Con la sua band, Lo Stato Sociale, ha portato una ventata d’aria fresca nel mondo della musica italiana. La loro recente partecipazione a Sanremo, li ha visti concludere al tredicesimo posto la kermesse.
Questa sera, domenica 18 aprile, Lodo sarà ospite del programma condotto da Luciana Littizetto e Fabio Fazio Che tempo che fa su Rai 3. Il cantante, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, ha rivelato un dettaglio molto curioso sul suo passato, spiegando di essere sempre appartenuto al mondo dell’arte, anche se in una sua diversa forma. Scopriamo cosa ha detto.
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Lodo Guenzi era un bambino prodigio, incredibile retroscena
Con la sua musica Lodo Guenzi e Lo stato sociale hanno fatto appassionare migliaia di ragazzi e ragazze al così detto genere Indie. Il gruppo, formatosi nel 2009, ha già all’attivo ben 5 album che hanno riscosso un notevole successo.
I componenti della band sono molto affiatati fra di loro, nonostante portino avanti parallelamente anche dei progetti solisti. Ciò, tuttavia, non li ha di certo fatti disunire, anzi: il gruppo è più solido che mai come testimonia la loro partecipazione a Sanremo 2021
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Lodo, oltre a fare il cantante, ha anche fatto parte della schiera di giudici di X-Factor, sostituendo in corsa Asia Argento coinvolti in alcuni problemi personali. Il cantante, prima di formare la band ha lavorato anche come dj a Radio Città Fujiko, nella sua città natale Bologna.
Ancor prima di avvicinarsi al mondo della musica, però, Lodo era già un artista vero e proprio, come da lui stesso rivelato. “Sono stato enfant prodige della pittura. A 11 anni ero credibile a copiare Caravaggio, mi facevano fare le mostre”, spiega il cantante che ha quindi un immenso talento. Tuttavia non ha portato avanti questa sua passione perché lo annoiava. “Dipingere è un’attività solitaria e io per fare le cose ho bisogno di coinvolgere altre persone”, spiega Guenzi a Vanity Fair.
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e.f.