Coronavirus, il governatore del Veneto Zaia: “Non serve una laurea”, la polemica

Fanno discutere le parole del governatore del Veneto Luca Zaia, che attacca il sistema di somministrazioni delle dosi del vaccino per il Coronavirus.

Il governatore del Veneto Zaia critica la gestione dell’emergenza Coronavirus (Getty Images)

Negli ultimi giorni si è acceso un duro dibattito in tutta Italia sulla gestione della campagna vaccinale. Tantissime le critiche arrivate, sia per la mancata consegna delle dosi previste, sia sulla gestione degli operatori sanitari addetti alle vaccinazioni.

Proprio su quest’ultimo tema, si è espresso in conferenza stampa il governatore veneto Luca Zaia. Nonostante la regione da lui amministrata sia tra le migliori per numero di dosi somministrate, non sono mancate delle riflessioni su come velocizzare la campagna vaccinale. Le sue parole, però, non sono piaciute agli Ordini dei medici veneti, scopriamo perché.

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Coronavirus, le parole del governatore del Veneto Zaia

Le parole del governatore Zaia sulla gestione vaccini Coronavirus (Getty Images)

Continua la polemica sulla gestione della campagna vaccinale: il governatore del Veneto Zaia vorrebbe che le iniezioni si velocizzassero. “Stiamo dicendo da mesi che per fare iniezioni non serve una laurea, afferma in conferenza stampa Zaia. “L’iniezione è un fatto meccanico, non dico che quando avremo i vaccini bisognerà andare dalla vicina a fare la puntura, ma quasi”, aggiunge poi il governatore.

In merito alla questione laurea, è arrivata una decisa presa di posizione da parte dei 7 Ordini dei medici della regione Veneto. La risposta arriva tramite una lettera indirizzata al governatore, nella quale gli Ordini spiegano il perchè sia invece necessario che solo persone altamente qualificate debbano somministrare il vaccino

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L’intento di Zaia era quello di poter allargare la base di persone addette alla somministrazione dei vaccini, in modo da potenziare il piano regionale. Anche Filippo Anelli, Presidente della a Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, ha risposto alle affermazioni di Zaia, mettendolo in guardia. “No alla banalizzazione delle competenze“, dichiara Anelli, concordando dunque con i medici veneti. “Infermieri, farmacisti e  medici studiano anni per acquisirle, in maniera specifica e mirata per le professioni che andranno a esercitare“, conclude in fine il Presidente.

e.f.

Redazione Altranotizia

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