Il Professore Antonio Mazzocca ha scritto “Teorie del Cancro” per Santelli Editore. Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo.
Il libro Teorie del Cancro offre delle vie alternative a quelle convenzionali? Le prospettive lette sono molto interessanti
Il libro “Teorie del Cancro” cerca di affrontare l’ampia panoramica su quelle che sono (e che sono state storicamente) le teorie e i modelli interpretativi utilizzati per spiegare l’insorgenza e l’evoluzione della malattia neoplastica. Da un lato affronta quello che è il paradigma centrale rappresentato dalla teoria delle mutazioni somatiche (SMT), per spiegare l’origine del cancro, dall’altro offre una serie di teorie alternative, inquadrandole storicamente e intersecandole con concetti di filosofia della scienza. Inoltre, il saggio indica la necessità di un cambiamento di paradigma nell’approccio teorico e metodologico alla biologia dei tumori anche per disegnare terapie più efficaci.
Teorie del Cancro, Antonio Mazzocca: le sue parole
Esiste veramente un’altra medicina in grado di arrivare a curare malattie così complesse come il cancro?
La medicina, come scienza medica, deve oggi necessariamente servirsi di un approccio multidisciplinare che veda l’integrazione di altre discipline scientifiche, soprattutto quelle che utilizzano un approccio sistemico ai problemi complessi. Per esempio la biologia dei sistemi o la scienza dei computer sono discipline che, anche se diverse tra loro, possono essere di ausilio come metodologia per lo studio di sistemi complessi come lo sono le malattie cronico-degenerative, incluso il cancro.
Leggendo il capitolo due del suo libro “Principi e concetti di base di filosofia della scienza rivolti ai sistemi biologici e al problema cancro” ci viene da chiederci come la filosofia può diventare importante in medicina. La filosofia della scienza e in particolare quella della biologia hanno un ruolo fondamentale in medicina
La filosofia della biologia e, più di recente, la filosofia del cancro hanno acquisito importanza nel dibattito scientifico. L’approccio teorico-filosofico si è sempre più affiancato a quello puramente metodologico per offrire supporto interpretativo. Nei corsi di dottorato di ricerca (Ph.D. course) per esempio, bisognerebbe ripristinare la filosofia; (Philosophy, Ph.) per formare non solo degli specialisti (Doctorate, D.), ma anche dei pensatori; con capacità di pensiero critico. Invece oggi si tende a preferire la parte squisitamente tecnico-specialistica. Infine, abbiamo bisogno della strutturazione di una biologia teorica; intesa come branca o disciplina indipendente, di cui, per esempio, nell’accademia italiana manca un insegnamento.