Il cinema piange con un lutto che lascia tutti senza parole. Addio a un grandissimo regista, sceneggiatore e produttore che ha fatto la storia della settima arte. La sua storia.
All’età di 79 anni si è spento a Sainte-Maxime Dans le Var il regista, sceneggiatore e produttore Bertrand Tavernier. Uomo di grandissimo talento e grande eleganza non ce l’ha fatta. A dare la notizia sono stati i suoi figli e la moglie condividendo il dolore insieme all’Institut Lumiere di cui l’uomo era il presidente.
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In 12 mesi maledetti se ne va un altro personaggio di grandissimo livello e soprattutto dall’acume intellettuale. Menti come queste non potranno che mancare a un mondo che piano piano cerca di rialzarsi. Alla sua famiglia e ai suoi cari vanno le nostre più sentite condoglianze.
Ci lascia Bertrand Tavernier all’inizio di un’altra Primavera infausta dopo le difficoltà di quella scorsa. Il regista aveva ottenuto grandissimo successo anche grazie ai suoi film in cui recitava Philippe Noiret, vecchia conoscenza del cinema italiano, quest’ultimo, per aver partecipato ad Amici Miei e non solo.
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Insieme avevano lavorato in film di culto come Che la festa cominci o Colpo di Spugna, raggiungendo un successo ineguagliabile. La sua carriera era stata straordinaria e costellata da grandissimi successi. Chi lo aveva conosciuto ne parlava come di un uomo mite, sempre pronto al dialogo e al racconto di situazioni emozionanti e piene di cultura.
Era un grande amante della cultura, in grado di riflettere su situazioni che per gli altri erano superflue. La sua carriera era iniziata come critico cinematografico in riviste di assoluto livello come Positif e Cahiers du Cinema. Aveva fatto poi da ufficio stampa ed era stato anche in Italia per fare lo sceneggiatore di alcuni film del maestro del brivido Riccardo Freda.
L’arte scorreva nel suo sangue ed era impressa nel suo Dna basti pensare che il padre era il poeta René. Questi lo aveva portato a una predisposizione per l’arte e anche alla voglia di cimentarsi nel nuovo mezzo fin da piccolo, il cinema. Il suo debutto del 1974 fu da incorniciare tanto che con L’orologiaio di Saint-Paul, film tratto da Sienon, vinse addirittura l’Orso d’argento al Festival di Berlino.
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