Il Covid non risparmia nemmeno il mondo della boxe: la storica palestra Audace ha messo in vendita il ring delle Olimpiadi di Roma 1960.
Il mondo dello sport è stato duramente colpito dalla pandemia. Da più di un anno, infatti, come tutti gli altri settori ha registrato gravi perdite economiche. La chiusura di palestre e centri sportivi ha portato al collasso moltissimi imprenditori del settore.
A fare i conti con la crisi c’è anche la storica palestra Audace di Roma, in cui è custodito un cimelio di grande valore. La palestra, infatti, è la proprietaria del ring di boxe sul quale furono disputati gli incontri dell’unica Olimpiade mai svolta in Italia, quella di Roma del 1960.
Se non fosse per la crisi scaturita dalla pandemia, la palestra Audace non avrebbe mai messo in vendita il ring delle Olimpiadi di Roma. Il cimelio è un vero e proprio tempio per tutti gli appassionati della nobile arte.
Su questo storico ring, infatti, ha combattuto Muhammad Ali vincendo l’oro olimpico a Roma nel 1960. Fu il primo grande successo del pugile che, dopo quel giorno, divenne una vera leggenda per tutto il mondo della boxe.
Inizialmente il ring doveva essere distrutto ma, i maestri Venturini, proprietari della palestra, decisero di salvarlo. Per oltre tre generazioni tantissimi pugili amatoriali e professioni si sono potuti allenare sul ring dove Ali consacrò il proprio mito come uno dei pugili più forti di tutti i tempi.
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È triste vedere che la crisi abbia costretto i proprietari a dover mettere all’asta un ricordo così prezioso per questo sport. Ora, il ring, potrebbe essere venduto ad una serie di collezionisti ed appassionati americani, disposti a spendere molti soldi pur di avere il cimelio.
“Siamo stati lasciati soli dalle istituzioni, l’asta sarebbe l’ultima carta da giocare per sopravvivere”, dichiara Gabriele Venturini, mostrando tutto il suo sconforto. Tuttavia ci sarebbe una soluzione che gli consentirebbe di non doversi privare dello storico ring e di continuare così a mantenere la palestra aperta.
“Stiamo pensando a una raccolta fondi tra appassionati, tra chi ama davvero la boxe”. Questa è la soluzione prospettata per riuscire a non vendere il ring.”Potremmo raccogliere quel denaro che ci permetterebbe di riaprire la palestra, di ristrutturare lo storico ring e, soprattutto, di non venderlo agli americani”, conclude poi il maestro Venturini.
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