Estati lunghe sei mesi a causa del cambiamento climatico: è quanto si evincerebbe da uno studio dell’South China Sea Institute of Oceanology, i dettagli
Estati lunghe sei mesi, sarebbe questa una delle conseguenze che ci aspettano a causa del cambiamento climatico. Uno studio dell’South China Sea Institute of Oceanology ha riportato l’analisi di dati che coprono un lungo lasso di tempo, tra il 1952 e il 2011. Di questo arco temporale sono stati analizzati i cambiamenti delle stagioni, inserendoli all’interno di una sorta di simulatore volto a comprendere come potrebbe apparire il clima da qui al 2100. Questa, infatti, sarebbe la data prevista per il drastico cambiamento nell’alternanza e durata delle stagioni. E, sebbene a qualcuno possa sembrare una cosa positiva, avere un anno con estati tanto lunghe provocherebbe effetti negativi sia sull’ambiente che sulla salute umana.
Leggi anche: Il rimedio naturale all’allergia senza antistaminico: il risultato è incredibile!
Cambiamento climatico, le estati potrebbero allungarsi fino a sei mesi
Secondo i dati analizzati, nell’arco di tempo tra il 1952 e il 2011 abbiamo assisto ad un progressivo aumento dei giorni caldi in sfavore di quelli miti e freddi. Un totale di novantacinque giorni in più estivi, meno giorni sia primaverili che autunnali, oltre che invernali. La fascia mediterranea, l’emisfero settentrionale, sarebbero quelli maggiormente colpiti dal fenomeno. Le conseguenze di tale cambiamento climatico non sarebbe positivo per il nostro paese e per le forme di vita. L’intero ecosistema, il bioritmo della vegetazione e del mondo animale, potrebbero subire delle alterazioni considerevoli che influenzerebbero anche l’essere umano. Problemi all’agricoltura, ma anche una maggiore diffusione di quegli insetti che trasportano malattie pericolose per la popolazione. L’unica soluzione sembrerebbe essere una decisa inversione del trend climatico, con politiche mirate ad un riequilibrio del fattore ambientale.
Seguiteci anche su facebook: qui
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters ed è sicuramente un campanello di allarme. Il benessere del nostro pianeta è fondamentale per quello umano e di tutti gli esseri viventi.