Un sogno chiamato Roma, Romolo Buffoni: “Il tifo unisce, confonde e fonde sentimenti”

Romolo Buffoni torna in libreria con “Un sogno chiamato Roma” un romanzo a tinte giallorosse.

Un sogno chiamato Roma, Romolo Buffoni
Un sogno chiamato Roma, Romolo Buffoni

Abbiamo avuto la possibilità di intervistare proprio Romolo Buffoni nota firma de Il Messaggero e giornalista autore appunto del libro Un sogno chiamato Roma edito da Santelli Editore.

Quanto c’è di Romolo come uomo e tifoso dentro “Un sogno chiamato Roma”?

”È senz’altro un ingrediente della ricetta, ma non so quantificarlo. Anche perché il tifo unisce, confonde e fonde sentimenti, idee e personalità.È un magma di umanità che sgorga genuina, ma che rischia anche di andare alla malora. C’è Romolo, quindi, dentro al romanzo come ci sono Mario, Antonio, Giuseppe ma anche Maria, Stefania, Giulia…”

Cosa voleva trasmettere con la sua opera?

”La passione per la Roma o per qualsiasi squadra di calcio o di altri sport, così come il tifo per un singolo atleta, è qualcosa di irrazionale. Questo è un viaggio nell’irrazionalità del sentimento più puro, dell’amore a fondo perduto che si difende contro tutto e tutti e per esso si sfida la logica. È una storia di disperazione sportiva, ma a lieto fine”

A chi è destinata l’opera?

”Chiaramente tifosi e tifose della Roma sono i destinatari più evidenti, visto che si parla della società giallorossa della quale si possono scoprire aspetti storici interessanti e divertenti. Ma credo che il romanzo possa piacere anche a coloro che apprezzano l’evasione dal mondo materiale e razionale e che trovano intriganti le distopie anche se, ripeto, qui c’è un lieto fine. Almeno per i tifosi giallorossi”.

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