Passaporto Covid, quando e come funzionerà: parla la Presidente della Commissione Europea

Per ripristinare la libertà di movimento verrà istituito un passaporto Covid per viaggiare: la presidente della Commissione Europea spiega quando e come verrà introdotto. 

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Quando ci sarà il passaporto covid per ritornare a viaggiare in sicurezza (Pixabay)

La campagna di vaccinazione procede in tutta Europa nonostante gli stop ai vaccini AstraZeneca degli ultimi giorni. Le restrizioni per evitare la diffusione del virus hanno colpito maggiormente il settore della mobilità. Infatti, le cause ammesse per gli spostamenti, sono molto limitate non solo in Italia.

I viaggi hanno subito una brusca frenata in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. La presidente Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Bruxelles, ha annunciato la creazione di un passaporto che permetta ai cittadini europei di ritornare a viaggiare in totale sicurezza. Scopriamo chi ne avrà diritto e come funzionerà.

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Passaporto Covid quando potremo richiederlo

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Quando si potrà tornare a viaggiare in Europa col passaporto covid (Pixabay)

Il certificato proposto oggi dalla Commissione Europea, spiega von der Leyen, servirà a riconoscere la libertà di spostarsi all’interno dell’Unione. Grazie al passaporto Covid, infatti, si attesta che un cittadino ha regolarmente ricevuto il vaccino ed è negativo. La Commissione si impegnerà a far riconoscere i risultati del passaporto in tutti gli Stati membri.

Il certificato Ue sarà pronto prima dell’estate, stando a ciò che dichiara il commissario alla Giustizia Didier Reynders. Sarà gratuito, ma ancora non si sa se in forma digitale o cartacea. In ambo i casi avrà un codice QR che riporterà tutte le informazioni necessarie e una firma digitale che ne attesta l’autenticità.

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Il certificato sarà scritto atto nella lingua dello Stato membro in cui viene rilasciato e in inglese. Inoltre, precisa Reynders, che a decidere che uso fare del certificato saranno gli stessi Stati membri e non l’UE. Il certificato renderà più semplice esercitare il diritto di muoversi da uno Stato membro all’altro.

Oggi, infatti, spostarsi è molto complicato, non solo per le restrizioni messe in atto. Molti Stati membri non riconoscono la validità dei test per verificare la positività al virus fatti in altre nazioni. Con questo sistema si spera di ritornare quanto prima alla normalità e muoversi senza pericoli in Europa.

 

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e.f.

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