Cos'è il passaporto vaccinale
Covid, in Cina via libera al passaporto vaccinale: cos’è e come funziona. Nel frattempo anche altri Paesi stanno considerando misure simili.
Nell’ultimo anno se n’è molto discusso e adesso la Cina è il primo Paese al mondo a dare il via libera all’introduzione del cosiddetto passaporto vaccinale. Un certificato digitale che mostra lo status vaccinale del soggetto che lo possiede. Vediamo subito cos’è e come funziona, ma soprattutto se sarà obbligatorio e se verrà presto adottato anche in altre zone del mondo.
Come annunciato negli scorsi giorni, la Cina è il primo Paese al mondo ad introdurre l’uso del passaporto vaccinale. Un certificato digitale che mostra se un soggetto ha effettuato tutti i vaccini anti Covid e che riporta anche tutti i risultati dei test. L’obiettivo di questa misura, stando a quanto dichiarato dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi attraverso il suo portavoce, è quello di “aiutare a promuovere la ripresa economica mondiale e facilitare i viaggi oltrefrontiera”. Ricordiamo, inoltre, che ad oggi la Cina sta procedendo con il piano vaccinale a tappe forzate, per riuscire entro il mese di giugno a vaccinare il 40% della popolazione.
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Per il momento il passaporto vaccinale è disponibile solo per i cittadini cinesi e non è ancora obbligatorio. Può essere ottenuto attraverso la piattaforma WeChat o, altrimenti, è possibile averlo anche in formato cartaceo con all’interno un QR Code con cui si può verificare l’autenticità del documento ed accedere a tutte le informazioni personali del soggetto. Compreso il suo stato di salute e l’eventuale immunizzazione.
Ovviamente questo sistema potrebbe, però, rappresentare un vero e proprio rischio per la privacy dei cittadini. Tuttavia, le autorità cinesi hanno spiegato che il passaporto vaccinale è in grado di garantire la massima sicurezza per i dati sensibili degli utenti. Per quanto riguarda, invece, la posizione degli altri Paesi sulla questione, non si esclude che presto possano essere adottate misure simili anche altrove. Attualmente la Cina starebbe, infatti, prendendo accordi con altre Nazioni per far sì che ci sia un reciproco riconoscimento del documento anche al di fuori dei propri confini.
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