Margot Sikabonyi è la protagonista di oggi della rubrica “Quattro chiacchiere con…” per raccontarci soprattutto il suo libro Respira!.
Tutti ricorderanno Margot Sikabonyi per il suo grande successo con Un Medico in famiglia, da quel momento di tempo ne è passato e la splendida ragazza si è fatta donna. In esclusiva ci racconta la sua nuova sfida con “Respira!” libro edito da Santelli Editore: “Il libro l’ho iniziato a scrivere 10 anni fa quando ero uscito da Un Medico in famiglia, il successo mi aveva spaesato. Dopo terapia e Yoga era il momento di creare un ponte, mi sentivo da sola come se il successo mi avesse reso un’isola a parte rispetto agli altri. Ero arrabbiata rispetto a determinate dinamiche. Ci dicevano che il successo era quello che ci rendeva felice ma vedevo persone sempre scontente, non l’ho finito. Ma questa estate l’ho ripreso creando questo ponte e questa unione in un momento in cui per me era necessario”.
Margot Sikabonyi, da Un medico in famiglia a Respira!
Margot Sikabonyi va avanti nel suo splendido racconto di Respira!, libro in prossima uscita: “Io ho deciso di scriverlo perché in questo momento di lockdown mi ero trovato a fare dei corsi online di yoga per rimetterci in contatto. L’ho voluto rendere alla portata di tutti e la gente se lo mangiava con fame e bisogno di un periodo in cui si era rinchiusi da soli con sé stessi costretti a farsi delle domande sul domani. Questa pandemia ha tolto tutte le certezze che c’erano. La gente ha iniziato a farsi domande più importanti. Si voleva portare luce su questa consapevolezza interna“.
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Che cosa la lega al passato di Un medico in famiglia? “Io penso che questo personaggio è sempre qui con me. L’ho amato tantissimo e l’ho odiato, tutto è nato su quel set. A 15 anni vedevo attori di grande successo profondamente infelici. Mi portavo dietro la domanda. Il successo non era la realtà. Tutto è nato lì, senza di lei io non sarei qui ora. Avrei scritto un libro che forse avrei letto solo io. Attraverso lei posso arrivare alle persone parlando di cose che mi stavano a cuore e che mi stavano a cuore ancora allora. Non potevo girare Un Medico in Famiglia senza fare un’ora di yoga”.