Covid, a un anno dall’inizio della pandemia parla il professor Santambrogio: “Oggi tutti diciamo di voler tornare a quella che chiamiamo ‘normalità’, ma…”
Quanto ci sta cambiando il Covid? E quanto ci ha già cambiati? Beh, di sicuro, l’intera popolazione mondiale ha capito che il lavoro dei medici e di tutto il personale sanitario è di importanza fondamentale. Ma non è tutto. Ci sono anche altri aspetti che riguardano la socialità delle persone ad essere cambiati irreversibilmente: è di questo avviso il professor Ambrogio Santambrogio, docente ordinario di sociologia al Dipartimento Scienze politiche dell’Università di Perugia, intervistato da La Nazione proprio a proposito di tutti questi cambiamenti che inevitabilmente stanno coinvolgendo il mondo intero. Le sue parole, a un anno o poco più dall’inizio della pandemia, fanno scalpore: “Oggi tutti diciamo di voler tornare a quella che chiamiamo ‘normalità’, riferendoci al modo in cui vivevamo prima della pandemia, Ma se accadesse davvero, sarebbe un disastro per la società e per il mondo”.
Covid, a un anno dall’inizio della pandemia…
A quante abitudini abbiamo dovuto rinunciare? La pizzeria nel weekend, il cinema, il teatro. Insomma, una parte della nostra socialità è andata via. Ne abbiamo dovuto fare a meno. E, secondo quello che sostiene il professor Santambrogio, non è proprio un dramma. Anzi, lo sarebbe se accadesse il contrario. Ovvero, se tutti tornassimo a quella normalità di prima. ”Perché dopo ciò che abbiamo vissuto e sofferto nell’ultimo anno, sarebbe suicida tornare in tutto e per tutto com’eravamo. Ciascuno vorrebbe che la pandemia scomparisse, ma nessuno nel proprio intimo aspira a tornare allo stato di allora”, sostiene il professore nell’intervista appena rilasciata. Poi, continua asserendo: ”Gli ultimi 12 mesi hanno convinto tutti che prima della pandemia vivevamo alcuni rapporti ‘forzati’ con il mondo e con gli altri uomini e che non è affatto il caso di riesumarli”.
Si può non essere d’accordo con quanto sostiene il professor Santambrogio, ma bisogna comunque riconoscere che a parlare è un esperto della sociologia e quindi dei rapporti tra persone. In che direzione stiamo andando? Cosa ci aspetterà? Quando finirà tutto, se finirà, presto o tardi, torneremo a quella normalità a cui eravamo abituati o, come dice il professore, ci renderemo conto di poterne fare a meno?