Uno studio tutto italiano per quanto riguarda la positività al Coronavirus: non solo tampone naso-faringeo, casi di positività attestata con test agli occhi, i dettagli
A riportare la notizia è Adnkronos, che illustra quanto rilevato dagli esperti dell’Asst dei Sette Laghi e dell’università dell’Insubria a Varese. Non solo tampone naso-faringeo: casi di positività al Coronavirus attestati anche attraverso il tampone congiuntivale, i dettagli dello studio che coinvolge gli occhi. L’intenzione, si apprende, era quella di stabilire in quale misura l’infezione fosse presente sulla superfice oculare dei pazienti, basandosi su coloro che erano ricoverati. Il risultato sarebbe certamente interessante, poiché su 91 soggetti esaminati, 52 presentavano l’infezione nelle lacrime. Ancora, però, pare che siano stati riscontrati anche casi in cui il tampone naso-faringeo fosse negativo al Coronavirus, ma quello congiuntivale, invece, ha rilevato il virus. “I risultati dello suggeriscono che il virus può diffondersi dalle superfici oculari all’organismo” avrebbero spiegato gli studiosi.
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Coronavirus, test congiuntivali: lo studio che coinvolge gli occhi
Da quanto si apprende, lo studio è stato effettuato nel maggio 2020 in concomitanza con la prima ondata dell’infezione. Insieme ai tamponi dei soggetti positivi, sono stati praticati tamponi congiuntivali anche a soggetti sani per valutare l’attendibilità dello studio. A quanto pare, al momento, non sarebbe ancora stato possibile stabilire se le lacrime possano effettivamente essere fonte di contagio. Quello che si evince dallo studio, però, è che la superficie oculare di una grande fetta di soggetti esaminati riportasse la presenza dell’infezione. Al contempo, si è anche ipotizzato che l’utilizzo del tampone congiuntivale possa essere un ulteriore test diagnostico da sommare al tampone naso-faringeo, dato che, in alcuni casi, i soggetti sono risultati positivi al primo nonostante fossero negativi al secondo. Significherebbe, quindi che il virus: “Può diffondersi nel corpo attraverso il dotto nasolacrimale. Questo contagio avviene nonostante l’uso di mascherine”.
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Uno studio di grande importanza e dai risultati senza dubbio interessanti