L’immenso talento di Paola Turci l’ha resa un’artista di straordinario successo: “Se tornassi indietro denuncerei”, il terribile ricordo delle molestie subite
Voce eccezionale, cantautrice dal talento straordinario, donna dalla forza e dal coraggio immensi: Paola Turci è un’esempio di resilienza incredibile. Una carriera costellata di successi e una vita in cui non sono mancati momenti drammatici e dolorosi. A cominciare dall’incidente che la vide protagonista di un incidente tremendo mentre si dirigeva ad un concerto. La magnifica artista torna in scena poche settimane dopo l’accaduto, dimostrando di essere animata da un fuoco vitale che nulla riesce a spegnere. Reagire, Paola Turci sa bene cosa significhi: “Se tornassi indietro denuncerei” ha rivelato, raccontando delle molestie subite quando era solo una bambina di tredici anni.
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Paola Turci: “Fermai tutto scappando veloce”, il ricordo delle molestie
Un ricordo affidato al racconto fatto a Vanity Fair lo scorso anno. “Avevo tredici anni. Ricordo il senso di vergogna, dentro qualcosa di innaturale. E una responsabilità, come fosse stata colpa mia. Successe che eravamo in casa” ha rivelato Paola Turci. “Lui, io e una mia amica della mia età. Iniziò a farci le stesse cose. Ci mise a sedere su uno sgabello, sfogliava giornali pornografici e chiedeva se ci piacesse e quanto” ha aggiunto. L’artista ha spiegato di aver provato un forte senso di nausea. “Durò pochissimo e fu interminabile. Finché m’implose dentro un “adesso basta” e fermai tutto scappando veloce, via” ha raccontato. Un episodio che segna, un ricordo indelebile e un dolore che solo con un aiuto adeguato Paola Turci è riuscita ad affrontare, quando è riuscita anche a parlarne. “In analisi, da adulta, mettendo insieme le fila. Se tornassi indietro, denuncerei, andrei in un centro antiviolenza e mi farei ascoltare, difendere, proteggere“.
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Interrogata riguardo ai “segni” che quell’episodio le aveva lasciato, l’artista ha risposto con sincerità: “Un fastidio esagerato per parole e atteggiamenti fuori posto per cui ero capace di tirare ceffoni: mi facevo giustizia così” ha spiegato.