Coronavirus: dalla Germania arriva il via libera al vaccino AstraZeneca, ma solo per chi ha meno di 65 anni. Quali saranno, invece, le disposizioni per l’Italia?
Stando alle ultime notizie confermate dall’Ansa e dall’Agi, la commissione tedesca sui vaccini (Stiko) ha dato l’ok per l’utilizzo del farmaco del produttore britannico-svedese AstraZeneca, ma con qualche restrizione. Il vaccino potrà, infatti, essere somministrato soltanto ai pazienti di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Questo perché, al momento, non ci sono dati a sufficienza per verificare l’effettiva efficacia negli over 65. In Italia l’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali, dovrebbe dare il via libera alla commercializzazione delle dosi AstraZeneca entro venerdì 29 gennaio. Subito dopo a dare l’autorizzazione toccherà all’Aifa, l’ente regolatore italiano, che specificherà se anche nel nostro Paese verranno introdotte alcune limitazioni in termini anagrafici.
Via libera al vaccino AstraZeneca
Il vaccino anti Covid prodotto dall’azienda farmaceutica britannico-svedese AstraZeneca ha ricevuto nelle ultime ore il via libera alla commercializzazione, seppur con qualche limitazione, da parte della commissione tedesca sui vaccini. Entro il 29 gennaio arriverà, invece, la conferma da parte dell’Ema. Seguita subito dopo dal nulla osta dell’Aifa che autorizzerà la distribuzione del vaccino anche in Italia. Al momento, stando a quanto dichiarato dalla commissione tedesca, le dosi AstraZeneca potranno essere somministrate in Germania soltanto in soggetti con un’età inferiore ai 65 anni. In quanto ad oggi vi è “un’insufficienza di dati a disposizione riguardo all’efficacia nei confronti di persone più anziane”.
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Cosa accadrà in Italia
È altamente probabile che anche nel caso in cui l’Agenzia europea dei medicinali non decida di imporre particolari limiti sulla fascia d’età ottimale per la somministrazione del farmaco AstraZeneca, l’Aifa condividerà le direttive tedesche riguardanti gli over 65. Così facendo in Italia il vaccino anglo-svedese andrebbe ad integrare la campagna vaccinale che attualmente si serve delle dosi Pfizer e Moderna, rivolgendosi nello specifico a soggetti con meno di 65 anni. Vale a dire le persone in età da lavoro, a partire dai settori relativi ai servizi pubblici essenziali. Bisogna inoltre ricordare che al di là delle restrizioni anagrafiche, il vaccino AstraZeneca possiede pur sempre il vantaggio di poter essere somministrato in un’unica dose. Risultando, quindi, molto utile per raggiungere gli strati più marginali della popolazione.