Camminare è un’attività motoria completa: utilissima per il raggiungimento del benessere fisico e al tempo stesso eccellente impiego di energie che stimola e fa bene alla mente.
Costituisce un ottimo esercizio fisico per la duplice azione benefica mente-corpo. Attività motoria consigliata sia per perdere peso sia per tenere sotto controllo e migliorare difetti cardiaci o muscolari. Le proprietà benefiche del camminare si riscontrano però anche sul lato mentale, vediamo in quale modo.
LEGGI ANCHE: Cura del corpo: quali sono gli alimenti che fanno bene alla pelle
Camminare fa bene alla mente: quali sono le abilità che vengono sviluppate
Molti studi dimostrano che l’abitudine di camminare favorisce e sviluppa il lato mentale e creativo delle persone. A beneficiarne dunque è anche il nostro cervello.
L’arricchimento delle nostre facoltà mentali riguarda prevalentemente quattro punti chiave:
- Creatività: l’atto di camminare ossigena il cervello, rilasciando endorfine e neurotrofine, le quali favoriscono la stimolazione della creatività. Sembra, infatti, che le persone più propense a camminare riescano a migliore la loro creatività, almeno del 50%. Del resto se questi studi siano attendibili possiamo riscontrarlo autonomamente: quante volte ci sarà capitato di dire “esco a fare due passi per chiarirmi le idee” oppure “non riesco a risolvere questo problema al lavoro, vado a camminare per elaborare un altro piano”.
- Memoria: camminare a ritmo sostenuto aiuta la memoria a breve termine, è uno studio tedesco ad affermarlo. Camminare rende più facile le gestione e la conservazione delle informazioni e allo stesso tempo favorisce la costruzione più articolata di pensieri razionalmente strutturati.
LEGGI ANCHE: Utilizzi del limone: 5 consigli per non sprecare questo incredibile agrume
- Umore: camminare aiuta a credere di più in se stessi e a migliorare l’umore, poiché allevia i sintomi della depressione e dell’ansia. A sostenerlo sono diversi studi, condotti in Paesi diversi, tra cui Stati Uniti, Scozia ed Edimburgo. Questa attività renderebbe le persone più aperte alla socialità e meno a disagio nella sfera emotiva, diminuendo notevolmente lo stress.
- Prevenzione dell’Alzheimer: l’Università del Kentucky ha studiato questo morbo da una nuova prospettiva, arrivando ad affermare che sul campione dei 30 soggetti esaminati, tra i 50 e 69 anni, chi era maggiormente allenato godeva di un maggior flusso di sangue al cervello.
Anche l’Università di Pittsburgh ha avvallato questa tesi, sostenendo che passeggiare per tre volte alla settimana riesce ad aumentare le dimensioni dell’ippocampo, consentendo al cervello un ringiovanimento di almeno due anni.