Margherita Buy qualche anno fa insieme a Giovanni Veronesi e allo speaker Max Cervelli compariva nel programma radiofonico di Radio2, dal titolo Non è un Paese per giovani, come «maestra d’ansia».
Il suo ruolo consisteva nell’interazione con gli ascoltatori, rispetto ai quali dispensava consigli utili su come reagire e soprattutto su come convivere con l’ansia.
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Margherita Buy, la «maestra d’ansia»: come convivere con l’ansia
Oggi, dopo quasi un anno nel quale abbiamo progressivamente disimparato a stare vicini e a condividere sia episodi felici sia avvenimenti dolorosi, è quanto mai importante saper calibrare i disagi emotivi e psichici. E’ già da qualche anno che si parla di uso massiccio e forse sconsiderato di psicofarmaci, e dopo un anno di sospensione dei rapporti questo rischio è ancora più allarmante.
In un’intervista a Vanity Fair risalente a qualche anno fa, Margherita Buy ci teneva a sottolineare che «non sono una maestra d’ansia. Nel senso che ho un’ansia standard. Ansiosi lo sono tutti. Basta guardarsi intorno».
Rispetto all’ansia la bravissima attrice consigliava un approccio diretto e consapevole, consigliava addirittura di coltivarla, ma vediamo in quali termini. «Io la vivo come un allarme, uno stato d’animo di attenzione verso se stessi», spiegava la Buy, per poi aggiungere: «quando qualcosa non ti piace, non la trovi giusta, questa sensazione strana, che può essere definita in modo generico come ansia, è un avvertimento. Che va ascoltato, non temuto o sedato. Farsela un po’ amica è un buon sistema per sopravvivere in questo mondo complesso, pieno di insidie».
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Margherita Buy proponeva di farsela amica questa ansia, di coltivarla, di ascoltarla sia come campanello di allarme, in grado di farci rendere conto che ciò che stiamo facendo non fa per noi, sia per formare quella parte di noi stessi troppo arrendevole che vorrebbe cedere alla tentazione di mollare di fronte al primo ostacolo e alla prima difficoltà.