Covid, vaccino italiano Reithera in fase di sperimentazione: “Ne basta una sola dose”, ecco i primi risultati presentati allo Spallanzani.
L’emergenza Coronavirus continua a tenere sotto scacco l’Italia, e non solo. I contagi non si fermano, nonostante le numerose misure di sicurezza imposte dal Governo, che hanno regolamentato anche il periodo delle festività natalizie. Il 2021, si spera, potrebbe essere l’anno del graduale ritorno alla normalità, e molto dipenderà anche dall’esito della campagna vaccinale partita pochi giorni prima della fine del 2020. Il vaccino Pfizer-Biontech, infatti, è arrivato in Italia e molti sono stati già vaccinati, a partire dagli operatori sanitari. Dall’efficacia del vaccino e soprattutto dal numero di persone che deciderà di farlo, dipenderà ovviamente il prossimo futuro. La novità, però, è che ci sono anche diversi vaccini italiani in fase di sperimentazione. Il vaccino Reithera, superata la fase 1, è stato presentato all’ospedale Spallanzani di Roma: ecco le prime risposte arrivate.
Covid, il vaccino italiano Reithera presentato allo Spallanzani: ecco le prime risposte dopo la fase 1 di sperimentazione
Il vaccino italiano Reithera ha superato la fase 1 di sperimentazione, quella definita ‘Safety Trials’. In questa fase, si sono sottoposti al vaccino circa 100 volontari, allo scopo di capirne la sicurezza e il giusto dosaggio, oltre che controllarne le capacità di stimolare il sistema immunitario. Le prime risposte, a quanto pare, sono molto positive, così come è stato spiegato dal direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito alla presentazioni dei risultati della prima fase di sperimentazione: “Il vaccino non ha avuto alcun avvento avverso grave e il picco di anticorpi a 4 settimane di distanza resta costante”, ha spiegato Ippolito, “Il 92,5% dei vaccinati ha sviluppato anticorpi rilevabili e il vaccino è a una sola dose”.
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Da queste parole risulta evidente che con una sola dose, il vaccino ha portato i risultati sperati senza comportare alcun effetto indesiderato grave nei primi 28 giorni, se non lievi mal di testa, qualche decimo di febbre e un po’ di spossatezza, oltre a rossore e infiammazione nel punto in cui è avvenuta l’iniezione. I primi risultati, dunque, fanno ben sperare per il futuro e l’obiettivo, ha fatto sapere Ippolito, è quello di concludere le tre fasi di sperimentazione entro l’estate.