Ciro “L’immortale” è un personaggio iconico di Gomorra, acclamatissima fiction e Marco D’Amore è il talentuoso attore ad interpretarlo: “Da piccolo ero ingestibile”, la confessione sul suo passato.
Originario di Caserta, classe 1981, Marco D’Amore è stato consacrato alla fama con la sua interpretazione di ‘Ciro’ nella fiction acclamatissima “Gomorra”. Per il film che ha come titolo il soprannome del suo protagonista, “L’immortale” l’attore ha ottenuto un Nastro d’argento, sancendo così il suo straordinario talento. Diplomato presso la Scuola di Arte Drammatica Paolo Grassi a Milano, l’interprete si cimenta anche nel teatro, oltre che nel cinema e nella televisione. Intervistato diversi anni fa da Vanity Fair, Marco D’Amore ha raccontato molto del suo passato infanzia e adolescenza: “Da piccolo ero ingestibile” ha confessato, ripercorrendo quegli anni. Scopriamo insieme cos’ha rivelato il celebre attore.
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Marco D’Amore, il suo passato: “Da piccolo ero ingestibile”
Sulle pagine di Vanity Fair di alcuni anni fa, Marco D’Amore si è raccontato, rivelando particolari della sua infanzia e adolescenza. A cominciare dall’orecchino, che definisce “unico vezzo”, passando per il suo essere un bambino “ingestibile”, al periodo del collegio. “È cominciato tutto in seconda elementare” ha rivelato. “Da piccolo ero ingestibile, avevo preso a calci una maestra” ha confessato. Marco D’amore racconta che la madre, nel tentativo di contenere il figlio, minacciava spesso di mandarlo in collegio. “Quell’anno lo fece davvero. Fu così che incontrai un insegnante meraviglioso” ha spiegato il talentuoso attore. “Organizzava a sue spese concerti, spettacoli. Scoprii in me questo desiderio di palcoscenico” ha aggiunto. Non era il primo contatto di Marco D’Amore con il mondo artistico. Come ha rivelato lui stesso, i genitori sono appassionati di teatro e cinema e suo nonno era un attore. “Lavorava al cinema ma, per garantire una stabilità economica ai suoi, non aveva mai smesso di fare anche l’impiegato” ha detto.
Interrogato riguardo al fatto se l’esperienza in collegio lo abbia tranquillizzato, Marco D’Amore ha affermato di non essere mai stato ‘tranquillo’ e che probabilmente non lo sarà mai. “Diciamo che un po’ alla volta ho imparato le regole della convivenza civile”.