Il Covid è ormai una realtà con la quale tutto il mondo sta lottando strenuamente: uno studio evidenza i danni, neurologici e non solo, che possono insorgere come possibili conseguenze all’infezione
L’Italia, come molti altri paesi del mondo, sta combattendo una strenua lotta contro il Covid: uno studio fa luce sui danni fisici e neurologici che possono sopraggiungere come conseguenza all’infezione. A riportare la notizia è Fanpage, che ha citato diversi studi che si sono concentrati nello specifico su di un campione di soggetti che sono stati affetti dal virus. È emerso che alcuni danni, di natura neurologica, sono stati rivelati anche nei pazienti che hanno contratto la malattia in forma “moderata”. Vediamo nel dettaglio. Proprio qualche tempo fa, in un’intervista a SkyTg24, si era espresso Pierangelo Clerici, microbiologo. Aveva spiegato con chiarezza che il virus è “multibersaglio“, Ovvero può colpire diverse parti dell’organismo umano.
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Covid, danni fisici e neurologici come possibili conseguenze dell’infezione
Secondo quanto riportato da Fanpage, uno studio coadiuvato tra la Boston University Medical Center e la Scuola di Medicina dell’Università di Boston, ha dimostrato la possibilità dell’insorgere di danni neurologici come conseguenza all’infezione. Lo studio ha coinvolto circa 70 pazienti e i risultati hanno evidenziato, in percentuali diverse ma di grande rilevanza, quanto ipotizzato. Crisi epilettiche, encefalopatie, stato mentale alterato, affaticamento e alterazione della memoria: sono alcuni dei danni neurologici riscontrati nel campione analizzato. Fanpage riporta che il professor Anand, coordinatore dello studio, ha spiegato che questi sintomi possono essere dati da una iperattività del sistema immunitario in risposta all’aggressione da parte del virus.
Lo studio italiano
Ancora, il sito cita uno studio condotto dagli scienziati italiani dell’Università Bicocca di Milano e l’Ospedale San Gerardo di Monza. Le conclusioni mettono in luce la possibilità che il Covid provochi la creazione di coaguli sanguigni che possono avere come conseguenza l’innescarsi di un ictus. Ricordiamo cosa ha spiegato il microbiologo Pierangelo Clerici nell’intervista rilasciata a SkyTg24. Ovvero: alcuni pazienti che hanno contratto una forma grave del Coronavirus, possono avere come conseguenza “danni permanenti o a lunga permanenza”. Clerici aggiunge che possono trattarsi di danni che interessano il sistema respiratorio, ma anche i reni e il cuore.
Ovviamente, è importante ricordare che queste conseguenze riscontrabili al Coronavirus non sono la regola, ma una possibilità.