Paolo Rossi, le sue gesta portarono l’Italia alla vittoria contro il Brasile nei Mondiali del 1982: un video storico ci mostra tutto
Erano i Mondiali del 1982, si giocavano in Spagna. Ed è anche per questo che Paolo Rossi fu soprannominato il Re di Spagna. La partita terminò sul 3 a 2. L’Italia sorprese il Brasile con una partenza favolosa. Paolo Rossi mise a segno una fantastica tripletta. Prima di quella partita, non riusciva a segnare. La sua convocazione in Nazionale, quell’anno, fece molto discutere. Sì, perché Bearzot (ct della Nazionale dell’epoca) lo preferì ad un cannoniere come Pruzzo. Nelle prime partite, Rossi non riusciva a sbloccarsi. Non riusciva a lasciare il segno. Ma poi arrivò la partita contro il Brasile e la sua tripletta, adesso, è incisa nella storia. Quella col Brasile fu una partita difficile: quella verdeoro era la migliore formazione di sempre.
Paolo Rossi in quell’indimenticabile Italia-Brasile del 1982
Come detto, inizialmente, Rossi si era letteralmente bloccato e non riusciva a segnare. Ma poi, dopo quel primo gol al Brasile, tutto gli sembrò più facile. Queste le sue dichiarazioni di allora lasciate alla stampa e riportate ancora oggi da Wikipedia: “Il primo gol al Brasile, lo ricordo come il più bello della mia vita. Non ho avuto il tempo di pensare a nulla: ho sentito come un senso di liberazione. È incredibile come un episodio possa cambiarti radicalmente: niente più blocchi mentali e fisici. Dopo quel gol, tutto è arrivato con naturalezza”.
Dopo quella partita, l’Italia passò alla semifinale contro la Polonia in cui Paolo Rossi segnò ancora. E sua fu la rete in finale contro la Germania. In totale, i suoi gol arrivarono a quota 6 e per questo si aggiudicò il titolo di capocannoniere. Quel Mondiale cambiò la sua vita inevitabilmente. Le sue prodezze in quelle gare gli diedero ‘accesso’ al Pallone d’Oro, il massimo riconoscimento per un giocatore di calcio.
Dopo l’addio al calcio, cominciò un ruolo da dirigente e divenne presidente onorario del Santa Lucia, la squadra in cui mosse i primi passi nelle giovanili. Poi, è stato opinionista in vari programmi televisivi di calcio. E adesso, nel 2020, è arrivata la tragica notizia: se ne va un pezzo di storia del calcio italiano e non solo.