Studentessa di 21 anni viene ricoverata in terapia intensiva a causa dell’utilizzo di anticoncezionali. Ecco cosa è successo.
Debora Monti, studentessa di Medicina originaria di Imola, dopo lo spavento preso per aver trascorso venti giorni in terapia intensiva, reparto al momento già bersagliato dalla pandemia, una volta fuori pericolo ha voluto raccontare a tutti la sua storia a proposito degli effetti collaterali legati agli anticoncezionali.
Non è la prima volta che si sente parlare di donne e ragazze finite in ospedale a causa di complicazioni connesse all’utilizzo di anticoncezionali. Talvolta, purtroppo, anche con esiti disastrosi. È successo, per esempio, l’anno scorso ad una giovane del Michigan, morta di embolie polmonari multiple. Problematiche dovute a coaguli di sangue e altre complicazioni dopo l’utilizzo di un anello vaginale anticoncezionale della stessa marca di quello di Debora.
Sempre negli Stati Uniti c’è stato anche il caso di una ventiquattrenne che ha perso la vita per lo stesso prodotto e per ragioni analoghe. Per tali motivi, in molti hanno attaccato legalmente l’azienda produttrice di questo particolare tipo di anticoncezionale. Non ci sono state, però, gravi conseguenze in quanto nel relativo foglietto illustrativo sono di fatto riportati tutti i possibili effetti collaterali. La ditta è, quindi, riuscita a mettersi al riparo da ogni lamentela, anche se ciò non toglie il fatto che molto spesso le complicazioni di cui si parla sono facilmente confondibili con altre problematiche più lievi. Ed è proprio per fare chiarezza che Debora ha deciso di raccontare la sua storia.
Debora Monti, studentessa di 21 anni iscritta alla facoltà di Medicina di Pavia e originaria di Imola, dopo la sua disavventura in terapia intensiva coronarica, ha voluto raccontare a tutti quali possono essere i rischi connessi all’utilizzo di anticoncezionali. La ragazza è stata infatti ricoverata presso l’ospedale della sua città, a causa di una trombosi venosa profonda con embolia polmonare bilaterale, per gli effetti collaterali dovuti all’uso di un anello anticoncezionale. “Sapevo che si potevano formare dei coaguli” ha dichiarato Debora. “Ma nessuno mi ha mai detto che potevo rischiare la vita anche se sana” ha voluto, poi, aggiungere per ammonire le proprie coetanee. Certamente, proprio come ha sottolineato la stessa studentessa, l’uso di anticoncezionali è da ritenersi “un diritto assolutamente innegabile per tutte le donne”, ma in ogni caso si tratta di un diritto che non dovrebbe avvenire a spese della salute di nessuno.
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