Finti poliziotti rubano un bottino da 50mila euro in un campo rom: sapevano già dove cercare e come muoversi.
Finti poliziotti entrano in un campo rom, a sirene spente, senza andare troppo nell’occhio. Si fermano davanti alla ‘baracca’, una delle tante, solo che questa era più isolata. Scendono dall’auto, “alt, polizia!”, e poi: “Dobbiamo perquisire tutto”. E hanno trovato un bottino di gioielli dal valore di 50mila euro. Portano tutto via e arrivederci. Poi, si viene a sapere che era un furto, non una perquisizione delle forze dell’ordine. E’ successo a Roma, in via Castel del Giudice, Roma Est, sulla Prenestina oltre il raccordo. Ovvero al di là della fitta vegetazione e le sterpaglie ai lati della strada. Il campo Rom era quello lì e i finti poliziotti sapevano tutto. Sapevano che lì avrebbero trovato un bottino consistente.
Le indagini sul colpo dei finti poliziotti al campo Rom
Dove avessero trovato quei gioielli, questo ancora non si sa. Come si trovava un bottino da 50mila euro nella baracca di un Rom, senza fissa dimora? Stando ai racconti degli abitanti del campo rom (abusivo, tra l’altro): “Erano italiani, guidavano un’auto, ci hanno detto di essere della polizia, erano armati, ci siamo spaventati, ci hanno minacciato”. Erano tutti ancora scioccati da quanto accaduto ed hanno fornito la propria testimonianza ai poliziotti (stavolta, quelli veri) quando sono andati sul posto. A condurre le indagini sull’accaduto il Commissariato Casilino. Al momento, sorgono già i primi sospetti: se sono andati a colpo sicuro, forse, sapevano bene che avrebbero trovato lì quei gioielli. E perché? Come hanno fatto? Come facevano a sapere così bene cosa fare e dove andare a cercare? Gli investigatori ancora non si sono dati una risposta a tutte queste domande. Ma i dubbi, i sospetti ed alcune piste da seguire già ci sono. Potrebbe anche trattarsi, stando a quanto si apprende, di altri rom italiani.