Uno dei lavori del futuro potrebbe essere proprio il pilota di droni. Ma cosa fa questo professionista? E soprattutto quanto guadagna?
Ad oggi, quello dei piloti sembra essere un settore in grande espansione. Ma al di là delle figure più conosciute, quali sono i professionisti emergenti? A quanto pare, ad affermarsi come il lavoro del futuro, è senza dubbi il pilota di droni. Vediamo cosa fa e quanto guadagna.
Chi è e cosa fa il pilota di droni
Per molti i droni non sono altro che accessori utilizzati principalmente a scopo ricreativo per realizzare video spettacolari. In realtà, quello che in pochi sanno è che questa attività è destinata a diventare il lavoro del futuro. Il pilota di droni, infatti, già oggi sta diventando una figura professionale, spesso freelance, specializzata in produzioni video di cerimonie e in analisi territoriali a fini topografici.
In futuro ci si aspetta, addirittura, che questo settore possa ampliarsi ulteriormente, fino a comprendere nuove mansioni sempre più creative. Alcune multinazionali, infatti, stanno già pensando di mettere in piedi una serie di nuovi servizi impiegando proprio i droni. Basti pensare all’idea di sfruttare questa risorsa per effettuare consegne a domicilio, di cui si sta già parlando da qualche tempo.
Se, però, da un lato si fa strada il progresso tecnologico, dall’altro emerge anche il timore che i droni possano progressivamente sostituire gli uomini nello svolgimento di numerose mansioni lavorative. Gli esperti, tuttavia, hanno già smentito gran parte di queste ipotesi, in quanto l’utilizzo professionale di droni comporterà necessariamente l’assunzione di piloti specializzati.
Quanto si guadagna
Visto che il pilota di droni sembra essere destinato a diventare il lavoro del futuro, è normale anche chiedersi quanto si potrà guadagnare con questa professione. A tal proposito, il sondaggio di AssoRpass, Fiapr e DronEzine, associazioni e imprese specializzate nel settore, ha rivelato diverse informazioni interessanti, tra cui proprio il compenso destinato ai piloti.
In primo luogo i dati hanno, però, evidenziato che al momento ci sono più piloti di sesso maschile. Le donne, infatti, sono solo l’1%. A livello anagrafico, invece, emerge che i giovani tra i 18 e i 25 anni sono solo il 10%, mentre la fascia più ampia è costituita da piloti tra i 36 e 45 anni, seguita dalla fascia tra i 46 e 55. In zona intermedia si collocano i piloti con un’età compresa tra i 26 e 35 anni.
Bisogna, poi, considerare che nonostante la richiesta crescente il settore è di fatto molto giovane e, pertanto, non ci sono ancora molti contratti stabili (ad oggi solo il 10%). Nonostante ciò, a guadagnare di più sono i professionisti del settore, mentre i freelance, circa l’85%, non riesce a superare i 15 mila euro l’anno. Ciò non significa, però, che non ci sia chi, invece, arriva a guadagnare anche più di 100 mila euro annui (il 4%) o tra i 20 mila e i 50 mila (il 7%). Percentuali piuttosto basse che potrebbero, ad ogni modo, crescere grazie ad investimenti importanti come quelli di Amazon e Uber.