Meghan Markle, il dramma: “Il dolore è insopportabile” rivela in un editoriale. Il racconto è da brividi
Decisamente toccanti le parole nell’editoriale per il New York Times da parte della duchessa di Sussex, Meghan Markle. L’attrice e moglie del Principe Harry ha parlato del dolore che si prova a perdere un figlio e di come sia possibile tornare alla vita di tutti i giorni. Ha condiviso momenti forti ed intimi sulla sua perdita e di come sia riuscita ad affrontare la sofferenza.
Dal titolo “Le perdite che condividiamo“, la duchessa spiega di come si inizi a guarire con una semplice domanda. “Come stai?“. Scopriamo i dettagli
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Meghan Markle ed il dramma della perdita del figlio: “domandare come stai aiuta a guarire”
Emozionanti e cariche di emozioni le parole usate dalla duchessa nell’editoriale per il New York Times dal titolo “Le perdite che condividiamo“. In particolare, l’attrice già nota in diversi film e serie tv come Remember Me e CSI: Miami, ha scelto di condividere il momento in cui si è accorta di aver perso il secondo figlio con un aborto spontaneo. “Prepara la colazione, dai da mangiare ai cani, prendi tuo figlio dalla culla. – scrive la Markle parlando del primogenito Archie messo alla luce nel Maggio 2019 – Dopo aver cambiato il suo pannolino ho iniziato ad avvertire un forte crampo e mi sono lasciata cadere a terra, iniziando a canticchiare una ninna nanna allegra per tenere calmi entrambi, anche se sapevo che qualcosa non stesse andando bene. Mentre stringevo tra le braccia il mio primogenito, sapevo di star perdendo il secondo“.
La duchessa poi ripercorre i ricordi della permanenza in ospedale, dichiarando di quanto Harry, nonostante avesse il cuore spezzato, cercava di reggere quello suo già in frantumi. Comprende che per iniziare a guarire, bisogna iniziare da una semplice domanda: “Stai bene?“. Ha poi ricordato l’ultimo anno passato, le vittime del Covid, le violenze sugli afroamericani, ritornando in seguito all’aborto. ” Perdere un figlio significa portare con sé un dolore insopportabile. Io e mio marito abbiamo scoperto che in una stanza di 100 donne, circa 20 avevano subito un aborto spontaneo. Un dramma che vivono in tante ma parlato ancora oggi molto poco. Nonostante tutto, la conversazione rimane ancora un tabù, quasi come vergogna ingiustificata. ” Guarire si può e l’unico rimedio è quello di preoccuparsi per l’altro, comunicare il dolore e qualunque sofferenza si stia passando in quel momento.