La storia si ripete al Grande Fratello Vip? Dopo i fatti che vedevano coinvolta Clizia Incorvaia per aver fatto per aver parlato di Tommaso Buscetta nella casa del GF Vip, ecco che in questa edizione ci pensa Fausto Leali a parlare di un argomento molto delicato come appunto il periodo del Fascismo con Benito Mussolino e la successiva alleanza con Hitler.
Ancora una volta, dunque, si toccano argomentazioni di un certo spessore al Grande Fratello Vip ma a quanto pare in modo errato.
Le dichiarazioni che Fausto Leali ha rilasciato parlando di Benito Mussolini, duce nell’Italia Fascista, hanno scatenato le polemiche nel web chiedendone appunto a gran voce la squalifica dal reality show. Ecco cos’è successo.
Fausto Leali: l’elogio a Benito Mussolini
Inizio con il botto per il reality del Grande Fratello Vip che si trova nel mirino della bufera per via di un qualcosa che si è verificato nella casa più spiata di Italia, pochi giorni dopo l’ingresso dei primi concorrenti e della prima puntata in diretta andata in onda lunedì 14 settembre 2020.
A commettere un passo falso sarebbe stato proprio Fausto Leali che durane una chiacchierata con gli altri coinquilini ha dichiarato: “Mussolini, ad esempio, ha fatto delle cose per l’umanità, le pensioni, ma poi è andato con Hitler. Il quale nella storia era un fan di Mussolini”.
Bufera al Grande Fratello Vip
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, il pubblico da casa che ha ascoltato le dichiarazioni del cantante ha subito chiesto la squalifica immediata di Leali dal programma, ma il tutto non finisce qui.
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Data la delicatezza dell’informazione e dato storico è stato anche il Corriere della Sera che, a seguito delle dichiarazioni rilasciate da Fausto Leali chiarisce come la previdenza sociale sia nata nel 1989 attraverso la Cassa nazione di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai, e quindi non sotto il regime fascista. A ogni modo, il quotidiano, inoltre, ricorda anche come si tratti di “un’assicurazione volontaria integrata da un contributo di incoraggiamento dello Stato e da un contributo libero degli imprenditori”.
In fine, ma non meno importante, è necessario ricordare come la pensione sociale, venne introdotta nel 1969 quando dal regime fascista erano passati ben oltre vent’anni.