La fine dell’estate è alle porte e Albano Carrisi sembrerebbe manifestare i primi sintomi di sofferenza per via della sua vita ‘momentaneamente’ statica. Il cantante di Cellino San Marco si sente come un leone in gabbia nelle sue tenute in attesa che tutto possa tornare più o meno come prima.
La quarantena ha stravolto davvero i ritmi di vita di ognuno di noi, compreso Albano Carrisi che è sempre stato un vero uragano in giro per il mondo esibendosi in lungo e in largo insieme all’ex moglie Romina Power.
Dal momento in cui il duo si è riunito sono stati tantissimi i concerti messi appunto, sia insieme che non, calcando i palchi di varie nazioni nel mondo e facendo sognare i loro fan. Nel frattempo, ecco che arriva una leggera pausa che li porta a collaborare con Amici di Maria De Filippi ma in contemporanea tutto per Albano cambia e le tenute diventano la sua prigione?
La trappola di Albano Carrisi
Durante i mesi di lockdown abbiamo avuto modo di vedere come Albano Carrisi abbia fatto diversi interventi parlando della quarantena e di come la stesse vivendo a Cellino San Marco circondato dall’amore della sua famiglia.
Il cantante, inoltre, ha ammesso anche di essere pienamente cosciente del fatto di vivere un momento come quelle nelle tenute, circondato dalla natura e con l’opportunità di dedicarsi al lavoro da contadino oltre che le immense passeggiate fatte con Loredana Lecciso.
Tutto questo, però, a quanto pare non basta più ad Albano Carrisi che si sente come un leone in trappola in casa?
Albano non ce la più…
La vita di Albano Carrisi è decisamente cambiata anche se il sogno del cantante di Cellino San Marco è quello di poter tornare a viaggiare per il mondo e tornare alla musica che tanto ama, senza più aver paura di avvicinarsi troppo agli altri e al pubblico.
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Non a caso, ecco che Albano Carrisi ha deciso di lasciarsi andare ad una confessione molto particolare al settimanale di Grand Hotel dove ha dichiarato:
“Mi sento un leone in gabbia, Non riesco a stare fermo. Così mi sono rimesso a fare il contadino. Zappo la terra, strappo le erbacce, pianto l’insalata, i piselli, le verdure di stagione, curo il vigneto. È come se fossi ritornato alle origini, a quanto, poco più di un bambino, lavoravo la terra insieme a mio padre Carmelo”.